Dragaggio e sistemazione della marranamarrana
- Dragaggio e sistemazione della marrana di Prima Porta di carattere urgente, nell’ambito del Piano stralcio 2019 relativo agli interventi immediatamente cantierabili individuati dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (Delibera CIPE n. 35 del 24 luglio 2019). CUP F85J19001520001 – CIG 8653911944
Marrana Prima Porta per Regione Lazio
- Committente: Regione Lazio - Csc Soggetto Attuatore Delegato Decreto Del Presidente Della Regione Lazio
- Importo dei Lavori: € 805.200,00
- Anno di esecuzione: 2021
Lavori
L’area in esame è posta ad una distanza media di 10,7 km in direzione N dal Campidoglio di Roma, ad una quota di circa 20 m s.l.m..
Essa è descritta nel F.150 – “Roma” (IV quadrante, tavoletta NO “Roma Nord”) della cartografia ufficiale topografica e geologica I.G.M, e nelle sezioni 365142 – “Prima Porta” e 374021 – “Labaro” della Carta Tecnica Regionale Numerica (C.T.R.N) edita dalla Regione Lazio. Il Fosso della Marrana di Prima Porta, in particolare, tributario di sponda destra del Fiume Tevere, rappresenta un corso d’acqua che si origina sulle
pendici collinari distribuite subito a nord dell’abitato di Prima Porta, attraversa il settore collinare di Valle Muricana, incidendo i depositi piroclastici dell’apparato vulcanico dei Monti Sabatini.
I movimenti distensivi, attivi dal Pliocene medio superiore, hanno fortemente influenzato l’evoluzione del margine e lo sviluppo del vulcanismo alcalino-potassico laziale.
La presenza di un ambiente marino permane, nell’area romana, fino a poco meno di un milione di anni fa. Difatti, tali condizioni sedimentarie si hanno per un periodo di tempo che si estende dal Pliocene al leistocene inferiore (0.88 Ma). In questo intervallo si verificano ripetute oscillazioni del livello marino, legate sia a movimenti tettonici regionali che alle variazioni eustatiche correlate alle epoche glaciali, le quali
determinano il ritiro delle acque marine e l’emersione dei fondali.
I depositi di questo periodo (1.79 – 0.88 Ma) mostrano la presenza di cicli sedimentari legati alle variazioni delle condizioni climatiche globali caratterizzate da un progressivo raffreddamento e testimoniano una costante diminuzione di profondità ad essi associati.
- le lavorazioni da eseguire nel progetto esecutivo 1 Stralcio che dovranno comprendere:
il decespugliamento delle aree arginali, taglio di arbusti e pulizia sponde alveo sia in sinistra che in destra idraulica su tutto il tratto oggetto di intervento; nello specifico si tratta di andare a rimuovere tutta la vegetazione (erba, cespugli, arbusti e ceppaie varie) presente per un totale
di circa 68517.31 mq. La distribuzione di queste aree, lungo tutto il percorso d’intervento, prevista negli elaborati di progetto è solo indicativa, mentre la loro realizzazione dovrà essere valutata in funzione delle esigenze effettive del cantiere. A seguito dell’allontanamento di tutto il materiale scavato si prevede una seconda pulizia spondale e arginale con taglio vegetazione, cosicché l’area interessata dagli interventi risulti libera e pulita da qualsiasi ostacolo. - Lo scavo tramite dragaggio dal Ponte di Via Flaminia (sez.44) alla confluenza, Asse A: (lunghezza tratto L=660 m, altezza scavo media h=0.10 m Volume complessivo =3810.45 mc)
- lo scavo da terra dalla sezione 22 alla sezione 43, Asse A (lunghezza tratto L=1100 m, altezza scavo media h=0.20m Volume complessivo =20632.83 mc
lo scavo da terra dalla sezione 1 alla sezione 7, Asse C (lunghezza tratto L=170m, altezza scavo media h=0.10m Volume complessivo =2299.67mc)